Eccoci oggi con un nuovo articolo firmato ElaMedia, Agenzia con più di 15 anni di navigata esperienza nella Realizzazione di siti web e nell’Analisi SEO a Roma. Dopo avervi illustrato come calcolare la Domain Authority, oggi cambiamo argomento.

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Una delle maggiori preoccupazioni di un web master nella realizzazione dei progetti web è fare in modo che il sito si posizioni bene sui Motori di ricerca e che il numero dei visitatori aumenti giorno per giorno. Ma questi dati sono sufficienti a capire se il portale web che abbiamo realizzato funziona davvero? Un elemento da non sottovalutare – anche se non è l’unico e non è sempre il più indicativo – è il bounce rate o frequenza d rimbalzo che si può tradurre in parole semplici con la “durata” di permanenza degli utenti su una pagina del sito.

Se si è svolto un buon lavoro probabilmente si è già un buon passo avanti registrando un bounce rate medio, né troppo alto, né troppo basso. Vediamo cosa significa in pratica il bounce rate e come gestirlo. Se non sai esattamente cos'è un link ti consigliamo (prima di andare avanti con la lettura) di consultare il nostro articolo dedicato.

Definizione di bounce rate o frequenza di rimbalzo

Google stesso definisce la frequenza di rimbalzo come la percentuale di visite in cui un utente esce da un sito dalla stessa pagina in cui è entrato senza interagire. Cosa significa? Ogni volta che un utente entra in un sito per poi abbandonarlo subito dopo – per esempio cliccando la freccia “indietro” del browser – senza aver interagito con la pagina, vuol dire che l’utente non ha trovato ciò che cercava, ha sbagliato a entrare in quel sito, non è interessato o per molte altre ragioni. Quanto più alto è il numero di utenti che visita una pagina e ne esce subito dopo o non interagisce, maggiore è il bounce rate, la frequenza di rimbalzo è alta. Una frequenza troppo alta non è un segnale positivo. Ma non bisogna fossilizzarsi su questo dato, perché la frequenza di rimbalzo è, per esempio, naturalmente alta per i siti “one page”, da una sola pagina, oppure per le pagine pop up. Il dato sulla frequenza di rimbalzo diventa interessante sull’analisi dei siti e delle pagine dei siti più articolati e ricchi di contenuti e se confrontata con altri strumenti di metrica. Hai bisogno di un Copywriter a Roma? Scrivici a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e saremo felici di rispondere alle tue esigenze.

Se sei interessato a queste tematiche SEO, puoi farlo tramite il nostro approfondimento sui Test A/B da fare sul tuo sito per migliorarne le varie metriche.

Quali sono le principali cause di una frequenza di rimbalzo alta

I motivi di un bounce rate alto o molto sopra la media possono essere vari. I più ricorrenti sono:

  1. Siti mono-pagina: o anche semplici Landing Page in cui il bounce rate è fisiologicamente alto dal momento che gli utenti possono visitare solo quella pagina e uscire. Il tempo di permanenza, in questi casi, per strumenti come Google Analytics è irrilevante.
  2. Landing page con annunci pubblicitari: nei casi di campagne di marketing con annunci ADV su Google ADS o Facebook, la frequenza di rimbalzo è piuttosto alta ed è “normale” che lo sia trattandosi appunto di pagine su cui l’utente non interagisce se la pagina è statica o mancano menù di navigazione.
  3. Blog e siti informativi: la frequenza di rimbalzo di molti blog e siti di news è fisiologicamente maggiore rispetto a siti aziendali o di e-commerce, questo perché dopo che l’utente imposta la parola chiave di ricerca, entra nella pagina, si rende conto del contenuto e poi la abbandona continuando la ricerca (da qui l’importanza di mettere le meta-description chiare, in modo tale da attirare solo l’utente realmente interessato).
  4. Nei casi in cui le informazioni sono subito reperibili: spesso i siti di hotel, ristoranti o servizi registrano un fenomeno di bounce rate medio alto perché l’utente sa già dove trovare le informazioni di cui ha bisogno – generalmente indirizzi, mappa, recapiti di contatto – che si trovano nell’header o a piè di pagina. Pertanto la visita è rapida, ma efficace perché le informazioni sono subito chiare e reperibili.

Se lo ritieni opportuno, potrai contattare gratuitamente uno dei nostri Consulenti Web Marketing al numero verde 800 119 270. Leggi il nostro listino prezzi  se vuoi accedere ai costi dei servizi SEO che eroghiamo.

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Come normalizzare o abbassare il bounce rate

Pere rendere il dato sulla frequenza di rimbalzo utile e significativo in rapporto alle altre metriche è, tuttavia, consigliabile mettere a punto delle strategie che rendono anche più performante il sito stesso e qualitativamente ottimizzato. Per esempio, è molto utile:

  • Velocizzare il caricamento del sito: l’utente che si trova davanti un sito lento, abbandona la pagina ancor prima di visualizzarla per intero. La velocità di caricamento delle pagine web influenza il comportamento e la navigazione degli utenti. I siti web, oggi, devono essere rapidi nel caricamento sia dal PC che in versione mobile. Il caricamento rapido invoglia la navigazione e se il contenuto è interessante e pertinente alla ricerca, l’utente interagisce con le pagine.
  • Migliorare la User Experience attraverso una Grafica chiara, pulita, che non appesantisce il caricamento delle pagine, la scelta di un carattere leggibile con interlinea e dimensioni gradevoli alla vista, un layout funzionale e un copywriting originale.
  • Contenere o limitare i banner pubblicitari, soprattutto quelli che finiscono sul testo o i contenuti ricercati che possono infastidire la navigazione.
  • Linkare alle pagine interne per favore la permanenza e l’interazione del visitatore sullo stesso sito.
  • Suggerire i post correlati perché chi visita un sito o una sua pagina, probabilmente non trova subito l’informazione che cerca, ma un articolo correlato pertinente potrebbe, invece, essere quello giusto. Quindi l’elenco dei post correlati potrebbe essere strategicamente posizionato sulla barra laterale o in fondo all’articolo
  • Bloccare i referral spam, visite di robot spam che falsificano il bounce rate e penalizzano un sito.
  • Creare call to Action efficaci che richiamino l’attenzione del visitatore portandolo a iscriversi a una newsletter, effettuare una prenotazione, richiedere un preventivo o a essere contattati.
  • Scrivere Title e meta-description corrette capaci di riassumere i contenuti della pagina web in modo da attirare utenti interessati e non casuali
  • Curare il web marketing.
  • Valuta di fare dei redirect dalle pagine scarsamente visitate a quelle (simili) ma che risultano più a focus in tema di ingressi

Per approfondire ulteriormente questi ed altri argomenti ti consigliamo caldamente di leggere il nostro approfondimento dedicato a Majestic SEO. Se ti serve una mano per difenderti dall'hotlinking, leggi il nostro articolo.

Come migliorare la velocità del sito e abbassare il bounce rate

La velocità del sito web è un fattore chiave per il successo online. Un sito web lento può irritare gli utenti e farli rimbalzare prima ancora di aver avuto la possibilità di esplorare i tuoi contenuti.

Ecco alcuni consigli per ottimizzare la velocità del tuo sito web e abbassare il bounce rate.

Ottimizzazione delle immagini

L’ottimizzazione delle immagini è uno dei pilastri fondamentali per migliorare la velocità del sito web e offrire un’esperienza utente di qualità superiore. Le immagini rappresentano spesso una parte significativa del peso totale di una pagina web, ed è quindi essenziale intervenire per ridurne l’impatto senza compromettere la qualità visiva.

Riduzione delle dimensioni dei file Per ottimizzare le immagini, il primo passo è ridurre le dimensioni dei file. Utilizzare strumenti di compressione come TinyPNG, ImageOptim o Squoosh permette di ottenere file più leggeri mantenendo un’alta qualità. Questa pratica è particolarmente utile per le immagini destinate a slider, gallerie o pagine con molte visualizzazioni grafiche.

Scelta del formato giusto Ogni formato di immagine ha un uso specifico e ottimizzarlo significa scegliere quello più adatto:

  • JPEG: Ideale per immagini fotografiche grazie alla compressione regolabile. Perfetto per bilanciare qualità e peso.
  • PNG: Adatto per immagini con trasparenze o per grafici che richiedono dettagli nitidi, anche se tende ad avere file più pesanti rispetto al JPEG.
  • WebP: Uno dei formati più moderni ed efficienti, supportato da molti browser, consente una compressione superiore senza perdita di qualità visibile.

Risoluzione appropriata Caricare immagini con una risoluzione superiore a quella necessaria non fa che aumentare il peso della pagina inutilmente. Ad esempio, per le immagini visualizzate su schermi desktop non è necessario caricare file a risoluzione 4K. Strumenti come Photoshop, GIMP o Canva possono aiutare a ridimensionare le immagini per adattarle ai contesti specifici del sito.

Utilizzo di lazy loading Implementare il caricamento delle immagini in modalità lazy loading, ovvero solo quando l’utente scorre fino a visualizzarle, può migliorare significativamente i tempi di caricamento iniziali del sito.

Strumenti per l’ottimizzazione automatizzata Per rendere il processo scalabile, plugin come Smush, ShortPixel o Imagify per Wordpress possono automatizzare la compressione e l'ottimizzazione delle immagini direttamente dal backend del sito.

Minificazione del codice

La minificazione del codice è una tecnica essenziale per ridurre il peso complessivo delle pagine web e accelerare il caricamento. Consiste nell'eliminazione di elementi non necessari dal codice, come spazi vuoti, commenti e righe superflue, senza modificare la funzionalità del sito.

Perché minificare il codice? Ogni pagina web è composta da codice HTML, CSS e JavaScript che viene letto dal browser per visualizzare il sito. Quando il codice contiene elementi inutili, aumenta il tempo di caricamento, rallentando l’esperienza dell’utente. La minificazione migliora l'efficienza riducendo il peso di questi file.

Unire i file CSS e JavaScript Ogni richiesta HTTP effettuata da un browser al server per scaricare file separati aggiunge tempo al caricamento della pagina. Combinare più file CSS o JavaScript in un unico file riduce il numero di richieste necessarie, migliorando la velocità complessiva.

Strumenti per la minificazione Sono disponibili diversi strumenti per minificare il codice:

  • Online: Servizi come MinifyCode o CSS Minifier permettono di incollare il codice e ottenere una versione minificata in pochi secondi.
  • Plugin per CMS: Per piattaforme come WordPress, plugin come Autoptimize, W3 Total Cache o WP Rocket possono automatizzare la minificazione e l’aggregazione dei file.
  • Build tools: Per sviluppatori avanzati, strumenti come Gulp, Webpack o Grunt offrono la possibilità di minificare il codice durante il processo di build.

Esempi di ottimizzazione

  • Prima della minificazione:
    body {
        background-color: #fff;
        color: #000;
    }
    
  • Dopo la minificazione:
    body{background-color:#fff;color:#000;}
    

Considerazioni sulla compatibilità Durante la minificazione, è importante verificare che il codice minificato funzioni correttamente su tutte le piattaforme e browser. Talvolta, errori o conflitti possono emergere se il processo non è eseguito con attenzione.

Risultati attesi Attraverso la minificazione e l’aggregazione del codice, è possibile ridurre significativamente il peso totale della pagina e migliorare i punteggi nei Test di velocità come Google PageSpeed Insights, aumentando anche la soddisfazione degli utenti e l’efficacia della SEO.

Caching

Imposta la cache del browser per memorizzare i file statici sul computer dell'utente. Utilizza un plugin di caching per ottimizzare la cache del tuo sito web e sfrutta la CDN (Content Delivery Network) per distribuire i tuoi contenuti su server in tutto il mondo.

Scelta di un hosting performante

Opta per la velocità scegliendo un piano di hosting con buone prestazioni e server veloci. Considera l'utilizzo di un hosting SSD per ottenere tempi di caricamento ancora più rapidi e monitora le prestazioni del tuo server per assicurarti che sia in grado di gestire il traffico del tuo sito web.

Ridurre il numero di reindirizzamenti

Evitare i reindirizzamenti inutili è una delle pratiche più essenziali per mantenere un sito web performante e ottimizzato per i motori di ricerca. I reindirizzamenti 301 e 302, pur essendo strumenti utili, dovrebbero essere utilizzati con parsimonia e solo quando necessario.

I reindirizzamenti 301 sono utilizzati per indicare che una pagina è stata spostata permanentemente a un nuovo URL. Questo tipo di reindirizzamento trasferisce anche il valore SEO accumulato dalla vecchia pagina alla nuova, garantendo che non si perda traffico o autorevolezza nei motori di ricerca. Ad esempio, se stai ristrutturando il tuo sito o spostando contenuti per migliorare l’organizzazione, il reindirizzamento 301 è fondamentale per evitare errori 404 e mantenere l’integrità del tuo sito.

D'altra parte, i reindirizzamenti 302 indicano uno spostamento temporaneo. Sono utili per situazioni in cui una pagina è momentaneamente indisponibile o viene reindirizzata per una campagna specifica. Tuttavia, è importante utilizzarli con attenzione, poiché, a differenza dei 301, non trasferiscono completamente l'autorità SEO.

Perché limitare il numero di reindirizzamenti?

Un numero eccessivo di reindirizzamenti può rallentare il caricamento del sito e influire negativamente sull'esperienza dell'utente. Ogni reindirizzamento aggiunge un passaggio al processo di caricamento della pagina, aumentando il tempo necessario affinché i contenuti siano visibili. Questo non solo irrita i visitatori, ma può anche danneggiare il ranking del tuo sito nei motori di ricerca, poiché Google considera la velocità un fattore chiave per la SEO.

Strategie per gestire i reindirizzamenti in modo efficace:

  • Pianifica la struttura del sito con attenzione per ridurre la necessità di reindirizzamenti futuri.
  • Rimuovi o aggiorna i reindirizzamenti obsoleti.
  • Monitora periodicamente il tuo sito per identificare eventuali catene di reindirizzamenti (sequenze multiple di reindirizzamenti che rallentano il caricamento della pagina).

L'importanza della velocità del sito web

Un altro elemento cruciale per il successo di un sito web è la velocità di caricamento delle pagine. La velocità è un fattore determinante per l’esperienza dell’utente, influendo direttamente sulla probabilità che un visitatore rimanga sul sito o lo abbandoni. Uno studio di Google ha dimostrato che il 53% degli utenti abbandona un sito che impiega più di tre secondi per caricarsi. Questo dato evidenzia quanto sia fondamentale ottimizzare il tempo di caricamento.

Strumenti come Google PageSpeed Insights, GTmetrix e Pingdom permettono di monitorare regolarmente la velocità del sito, identificando i punti critici e suggerendo miglioramenti. Ad esempio, potresti scoprire che il problema risiede in immagini non ottimizzate, script JavaScript troppo pesanti o un hosting di scarsa qualità.

Benefici di un sito web veloce:

  1. Migliore esperienza utente: Un caricamento rapido garantisce che i visitatori possano accedere ai contenuti senza frustrazioni, aumentando il tempo trascorso sul sito e riducendo il bounce rate.
  2. Miglior posizionamento nei motori di ricerca: Google premia i siti veloci, favorendoli nei risultati di ricerca. Una velocità ottimale può quindi tradursi in maggiore visibilità.
  3. Aumento delle conversioni: La velocità influisce direttamente sulle decisioni degli utenti. Un sito che si carica rapidamente è più probabilmente percepito come affidabile, portando a un aumento delle vendite, delle iscrizioni o delle richieste di contatto.

Miglioramenti tecnici per la velocità del sito

  • Ottimizzazione delle immagini: Riduci le dimensioni dei file utilizzando formati compressi come WebP o strumenti di ottimizzazione come TinyPNG.
  • Utilizzo di una rete CDN (Content Delivery Network): Distribuisci i contenuti su server globali per ridurre la latenza.
  • Minimizzazione di CSS, JavaScript e HTML: Rimuovi codice non necessario per alleggerire le risorse del sito.
  • Implementazione della cache del browser: Consenti agli utenti di salvare file statici localmente, accelerando i caricamenti futuri.
  • Aggiornamento dell’hosting: Se il tuo hosting non supporta le esigenze del sito, valuta un piano più performante o l’utilizzo di server dedicati.

Monitorare e ottimizzare costantemente i reindirizzamenti e la velocità del sito non è solo una buona pratica, ma un investimento essenziale per il successo a lungo termine. Con una struttura snella e un caricamento rapido, il tuo sito potrà garantire un'esperienza utente ottimale, posizionarsi meglio sui motori di ricerca e massimizzare i risultati aziendali.

Bibliografia

  • Francesco Margherita, Manuale di SEO Gardening, Dario Flaccovio Editore. Questo testo offre un approccio umanistico alla SEO, esplorando la Semantica e l'analisi del comportamento degli utenti, elementi fondamentali per comprendere e ridurre il bounce rate.

  • Alvise Canal, Keyword Research Avanzata, Dario Flaccovio Editore. Il libro approfondisce la ricerca avanzata delle Parole chiave, essenziale per creare contenuti pertinenti che mantengano l'utente sul sito, riducendo così il bounce rate.

  • Marco Maltraversi, SEO e SEM. Guida avanzata al web marketing, Edizioni LSWR. Una guida completa che tratta, tra gli altri argomenti, l'ottimizzazione dell'esperienza utente e la struttura del sito, aspetti cruciali per influenzare positivamente il bounce rate.

  • Ivano Di Biasi, Link building. Aumenta l’autorevolezza del tuo sito, Dario Flaccovio Editore. Pur focalizzandosi sulla link building, il testo offre spunti su come aumentare l'autorevolezza e la qualità del sito, fattori che possono contribuire a ridurre il bounce rate.

  • Giorgio Taverniti, Google liquido. Verso una nuova Internet, Dario Flaccovio Editore. Il libro analizza l'evoluzione di Google e dell'ecosistema digitale, fornendo una comprensione approfondita delle dinamiche che influenzano il comportamento degli utenti e, di conseguenza, il bounce rate.

Video YouTube di approfondimento

Questi materiali forniscono una panoramica completa e variegata sull'argomento, combinando approfondimenti teorici e strategie pratiche per gestire al meglio il bounce rate e migliorare le prestazioni SEO.

FAQ

Qual è il bounce rate “ideale”?

Secondo gli strumenti di metrica di Semrush, si può considerare un’ottima frequenza di rimbalzo una percentuale compresa tra il 26% e il 40%. Tra il 41 e il 55% è buona. Oltre il 70% è problematica. In media i siti hanno un bounce rate compreso tra 56% e 60%. Il dato del bounce rate deve essere sempre contestualizzato in rapporto alla tipologia di sito, non dovrebbe essere né troppo alta, né troppo bassa. Un indice troppo basso implica anche che il sito o specifiche pagine sono molto poco visitate e occorre rivedere alcune strategie o i contenuti proposti. Ricorda che questo è un valore che influisce sul posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca.

Come si calcola il bounce rate?

Google Analytics effettua il calcolo del bounce rate misurando il rapporto tra le sessioni di una sola pagina diviso le sessioni di tute le pagine dello stesso sito in cui gli utenti hanno visualizzato solo una pagina o hanno avviato una sola richiesta.

Come si migliora la frequenza di rimbalzo?

Uno dei metodi più efficaci è migliorare la velocità di caricamento del sito web sia su PC che su altri dispositivi mobili (Tablet e smartphone) tramite siti “responsive”. Inoltre, la creazione di pagine web di qualità e pertinenti con il sito e con le parole chiave inserite dagli utenti nella ricerca.

Cosa si intende per bouncing nell’e-mail marketing?

Nel caso del mail marketing, il bounce (rimbalzo) è l’indicatore della quantità di messaggi di posta elettronica che non risultano consegnati alla casella postale dei destinatari durante una campagna promozionale via e-mail.

Per continuare a rimanere sul nostro sito, puoi leggere l'approfondimento dedicato ai migliori SEO italiani o al Pogosticking. Come ulteriore fonte di approfondimento vogliamo indirizzarti verso il nostro nuovo articolo come variare le anchor text in caso di Link Building.

L'articolo è stato scritto da Enrico Mainero, tecnico specializzato nella realizzazione di landing page a Roma da più di 15 anni.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).

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