L'ecommerce alimentare è in costante crescita, trainato dall'aumento della domanda di prodotti tipici e artigianali. Secondo il rapporto dell'Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, il settore del food & grocery ha registrato una crescita del 17% nel 2023, raggiungendo un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro in Italia. Questo trend dimostra come il commercio digitale dei prodotti tipici sia un'opportunità concreta per produttori e rivenditori.

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Vendere prodotti tipici online, tuttavia, non è semplice. La concorrenza è elevata e i consumatori sono sempre più esigenti in termini di qualità, trasparenza e sostenibilità. Inoltre, le normative sanitarie e le sfide logistiche rendono la gestione di un ecommerce alimentare particolarmente complessa. Per avere successo, è essenziale adottare strategie mirate che includano un'efficace ottimizzazione per i Motori di ricerca (SEO), una logistica efficiente e una comunicazione chiara del valore dei propri prodotti.

Un altro aspetto cruciale è la costruzione di un Brand forte, capace di raccontare la storia e la tradizione dei prodotti venduti. I consumatori sono sempre più orientati verso acquisti consapevoli, preferendo aziende che valorizzano la filiera corta, la sostenibilità ambientale e la produzione artigianale.

Se vuoi avviare o migliorare un ecommerce di prodotti tipici, affidarti a una Consulenza eCommerce può fare la differenza. Gli esperti del settore possono aiutarti a sviluppare una strategia vincente, ottimizzando ogni aspetto del tuo negozio online per aumentare le vendite e fidelizzare i clienti.

Come scegliere la piattaforma giusta per un ecommerce alimentare

Scegliere la piattaforma adatta per il proprio ecommerce è fondamentale per garantire una gestione fluida e scalabile. Le principali opzioni disponibili includono:

  • Shopify è una delle piattaforme più utilizzate per il commercio elettronico, grazie alla sua interfaccia intuitiva e alla vasta gamma di strumenti di marketing integrati. Offre una gestione semplificata del catalogo prodotti e permette l'integrazione con numerosi gateway di pagamento. Tuttavia, ha costi fissi che partono da circa 27 euro al mese per il piano base, fino a oltre 289 euro per i piani avanzati. Inoltre, Shopify applica commissioni sulle vendite se non si utilizza il proprio sistema di pagamento.
  • Woocommerce è una soluzione gratuita e open-source che si integra perfettamente con Wordpress, rendendolo ideale per chi già utilizza questa piattaforma. Consente una personalizzazione estrema, grazie alla vasta libreria di plugin disponibili. Tuttavia, richiede una gestione più tecnica rispetto a Shopify, poiché è necessario acquistare un hosting e occuparsi della manutenzione del sito. Il costo varia in base ai servizi aggiuntivi, come temi premium e plugin specifici.
  • Magento è una delle piattaforme più potenti e scalabili, pensata per ecommerce di grandi dimensioni con un catalogo prodotti molto ampio. Offre funzionalità avanzate, come la gestione multi-store e un'elevata personalizzazione. Tuttavia, è una soluzione complessa, che richiede competenze tecniche e costi elevati di sviluppo. Magento Open Source è gratuito, ma la versione Adobe Commerce (ex Magento Enterprise) ha costi che possono superare i 20.000 euro l'anno.
  • Prestashop è un'altra piattaforma open-source molto popolare in Europa, grazie al suo equilibrio tra flessibilità e facilità d'uso. Permette un buon livello di personalizzazione e ha una vasta comunità di supporto. Tuttavia, alcune funzionalità avanzate richiedono l'acquisto di moduli aggiuntivi, il che può aumentare i costi operativi. Anche in questo caso, l'hosting e la manutenzione del sito sono a carico dell'utente.

Ogni piattaforma ha pro e contro, e la scelta dipende dalle esigenze specifiche del business. Un ecommerce alimentare richiede funzionalità particolari, come la gestione delle date di scadenza, le certificazioni di qualità e l'integrazione con servizi di spedizione refrigerata.

Logistica e spedizioni: le sfide del commercio alimentare online

La logistica è uno degli aspetti più complessi per un ecommerce di prodotti tipici. La necessità di garantire freschezza, integrità e sicurezza dei prodotti rende essenziale una gestione attenta delle spedizioni. Alcune strategie chiave includono:

  • Utilizzo di imballaggi certificati per alimenti, in grado di preservare la qualità del prodotto. L’imballaggio è un elemento fondamentale nella vendita di prodotti alimentari online, poiché deve garantire la protezione dagli agenti esterni e preservare la freschezza. L’uso di materiali idonei, come polistirolo espanso per il mantenimento della temperatura o imballaggi biodegradabili per prodotti eco-friendly, è essenziale. Inoltre, molti paesi richiedono certificazioni specifiche per gli imballaggi a contatto con alimenti, come la certificazione HACCP o le normative UE sui materiali sicuri per il food packaging.
  • Scelta di corrieri specializzati nella spedizione di prodotti alimentari, come DHL FoodExpress o UPS Fresh. Non tutti i corrieri sono in grado di gestire spedizioni di alimenti deperibili, ed è quindi fondamentale affidarsi a servizi specializzati. Alcuni di questi corrieri offrono trasporto refrigerato e soluzioni specifiche per prodotti sensibili, riducendo il rischio di deterioramento. La selezione del corriere deve basarsi su fattori come tempi di consegna garantiti, copertura geografica e recensioni di altri venditori del settore.
  • Opzioni di spedizione veloce, per evitare lunghi tempi di consegna che potrebbero compromettere la qualità dei prodotti. La rapidità di consegna è cruciale, specialmente per prodotti freschi come formaggi, salumi e dolci artigianali. Alcune soluzioni includono la spedizione express in 24-48 ore, la consegna in giornata per ordini locali e l’utilizzo di magazzini di distribuzione strategici per ridurre i tempi di transito. Anche il servizio di consegna programmata, che permette ai clienti di ricevere la merce nel giorno più conveniente, sta diventando sempre più popolare.
  • Tracciabilità in tempo reale, per offrire ai clienti un monitoraggio costante dello stato della spedizione. La tecnologia ha migliorato notevolmente la trasparenza delle spedizioni, permettendo ai clienti di seguire in tempo reale il percorso del proprio ordine. L’integrazione di strumenti di tracking con notifiche automatiche via SMS o email aumenta la fiducia dei clienti e riduce il numero di richieste di assistenza. Alcune aziende stanno anche sperimentando l’uso di sensori IoT per monitorare la temperatura all’interno dei pacchi, garantendo il rispetto della catena del freddo per i prodotti più delicati.

Quanti tipi di ecommerce alimentare esistono?

Gli ecommerce alimentari si possono classificare in diverse categorie in base a vari fattori, come il tipo di prodotti venduti, il modello di business e la logistica. Ecco le principali tipologie:

1. In base al tipo di prodotti venduti

  • Supermercati online: versioni digitali dei supermercati tradizionali, come Amazon Fresh o Carrefour Online.
  • Ecommerce specializzati: negozi che vendono solo una categoria di prodotti, come carne, pesce, formaggi, frutta, vino, caffè o prodotti bio.
  • di prodotti tipici e gourmet: dedicati a specialità locali, prodotti DOP e IGP, come Eataly o Gusto Italiano.
  • di cibo esotico e internazionale: vendono prodotti di cucina etnica, come Asian Market o MexGrocer.
  • di cibo per esigenze specifiche: per vegani, celiaci, intolleranti al lattosio, atleti o chi segue diete speciali (es. Prozis per alimenti proteici).
  • di food delivery: piattaforme che consegnano pasti pronti dai ristoranti (Uber Eats, Glovo, Just Eat).
  • di meal kit: vendono ingredienti già dosati con ricette per cucinare a casa (HelloFresh, Blue Apron).
  • di integratori e prodotti nutraceutici: vendono vitamine, proteine, alimenti funzionali.

2. In base al modello di business

  • B2C (Business to Consumer): il più comune, con aziende che vendono direttamente ai consumatori (Es. Esselunga a Casa).
  • B2B (Business to Business): dedicato a ristoranti, bar, hotel e aziende che acquistano in grandi quantità (Metro, Longino & Cardenal).
  • D2C (Direct to Consumer): aziende produttrici che vendono direttamente al consumatore senza intermediari (Mulino Bianco online, Lavazza).
  • Marketplace alimentari: piattaforme che riuniscono diversi venditori (Amazon, eBay, Glovo Market).
  • Abbonamento (subscription box): forniscono prodotti alimentari a cadenza regolare, come snack, vino, caffè o cesti gourmet (Degusta Box, MyCeliaBox).

3. In base alla logistica e modalità di consegna

  • Consegna a domicilio standard: prodotti spediti con corrieri tradizionali (Bartolini, DHL).
  • Consegna espressa: acquisti consegnati in poche ore grazie a una logistica avanzata (Gorillas, Getir).
  • Ritiro in negozio (Click & Collect): ordini online ritirati nel punto vendita fisico (Coop Drive, Conad Ordina & Ritira).
  • Consegna con veicoli refrigerati: per prodotti freschi o surgelati, garantendo la catena del freddo (Supermercati24, Everli).
  • Distribuzione tramite dark store: magazzini senza accesso al pubblico che servono solo gli ordini online per una consegna più rapida (Amazon Fresh, Carrefour Flash).

Ognuno di questi modelli risponde a esigenze specifiche di mercato e può essere combinato con altri per massimizzare l'efficacia della vendita online.

Quali sono le principali normative a cui fare attenzione per un ecommerce di prodotti tipici?

Un ecommerce di prodotti tipici deve rispettare diverse normative a livello nazionale ed europeo per garantire la sicurezza alimentare, la trasparenza e la conformità fiscale. Ecco i principali aspetti normativi a cui fare attenzione:

1. Normative sulla sicurezza alimentare

Regolamento CE 178/2002 – Principi generali della legislazione alimentare

  • Stabilisce i requisiti di tracciabilità degli alimenti lungo tutta la filiera.
  • Definisce l'obbligo di garantire la sicurezza alimentare per il consumatore finale.
  • Richiede che tutti gli operatori del settore alimentare (inclusi gli ecommerce) rispettino le norme HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points).

Normativa HACCP

  • Obbligatorio per chiunque manipoli, conservi o trasporti alimenti.
  • Serve per identificare e prevenire rischi di contaminazione alimentare.
  • Anche gli ecommerce che gestiscono direttamente il magazzino devono adottare un piano HACCP.

Regolamento CE 852/2004 – Igiene dei prodotti alimentari

  • Definisce le regole di igiene per la manipolazione e il trasporto degli alimenti.
  • Impone l'obbligo di conservare correttamente i prodotti deperibili.
  • Richiede che il trasporto garantisca il rispetto della catena del freddo.

2. Etichettatura e informazioni obbligatorie

Regolamento UE 1169/2011 – Informazioni ai consumatori sugli alimenti

Un ecommerce di prodotti tipici deve fornire informazioni chiare e dettagliate sui prodotti, inclusi:

  • Nome del prodotto
  • Elenco degli ingredienti
  • Allergeni in evidenza
  • Quantità netta
  • Data di scadenza o termine minimo di conservazione
  • Modalità di conservazione
  • Provenienza e indicazioni geografiche protette (DOP, IGP, STG)
  • Valori nutrizionali
  • Nome e indirizzo dell’operatore responsabile

Se il prodotto è venduto online, queste informazioni devono essere disponibili sul sito web prima dell'acquisto.

Regolamenti su DOP, IGP e STG

·       Se si vendono prodotti certificati come DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta), bisogna rispettare i disciplinari di produzione e commercializzazione.

  • L'uso di questi marchi deve essere autorizzato dall'ente di controllo del settore agroalimentare.

3. Normative sui materiali da imballaggio

Regolamento CE 1935/2004 – Materiali a contatto con alimenti

  • I materiali per l'imballaggio (es. plastica, carta, vetro) devono essere sicuri e non rilasciare sostanze nocive negli alimenti.
  • Deve essere garantita la conformità con il simbolo "per uso alimentare".

Normativa sul packaging sostenibile

  • L’ecommerce deve rispettare le regole sull’etichettatura ambientale degli imballaggi in base alla Direttiva UE 2018/852.
  • Se il packaging è in plastica, dal 2023 è soggetto alla Plastic Tax in Italia.

4. Normative sulla vendita online e fiscalità

Regolamento UE 2019/1150 – Trasparenza nei marketplace**

  • Se si vendono prodotti su piattaforme come Amazon o eBay, bisogna garantire trasparenza sui prezzi e condizioni di vendita.

IVA e vendite transfrontaliere

  • Se si vende in altri Paesi UE, dal 1° luglio 2021 si applicano le nuove soglie di IVA OSS (One Stop Shop) per le vendite a distanza.
  • Se il fatturato annuo supera i 10.000 euro nelle vendite intra-UE, bisogna registrarsi per il regime OSS e versare l’IVA nel Paese di destinazione.

Diritto di recesso per prodotti alimentari

  • Secondo il Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005), i prodotti alimentari deperibili non sono soggetti al diritto di recesso (art. 59).
  • Per gli altri prodotti (es. conserve, vino, pasta secca) il consumatore ha 14 giorni di tempo per esercitare il diritto di reso.

5. Normative sulla gestione della Privacy e pagamenti

Regolamento GDPR (UE 2016/679)

  • Il sito deve garantire la protezione dei dati personali degli utenti.
  • È obbligatorio un banner per la gestione dei cookie.
  • Deve essere presente un'informativa chiara sulla privacy.

Direttiva PSD2 sui pagamenti online

  • Obbligo di Strong Customer Authentication (SCA) per garantire sicurezza nei pagamenti con carta di credito.
  • Le transazioni devono passare attraverso sistemi di autenticazione a due fattori (3D Secure, OTP, ecc.).

6. Normative doganali per vendite extra-UE

  • Se l’ecommerce vende prodotti tipici all’estero, deve rispettare le normative doganali e le restrizioni di import/export.
  • Alcuni prodotti (es. formaggi, salumi) potrebbero essere soggetti a certificati sanitari per l’esportazione.

Mettere in piedi un piano di comunicazione per l'e-commerce. Come fare?

Un piano di comunicazione efficace per un e-commerce alimentare è fondamentale per attrarre clienti, fidelizzarli e differenziarsi dalla concorrenza. Deve basarsi su una strategia chiara che integri contenuti, social media, SEO, advertising e eMail Marketing. Ecco i passi fondamentali per strutturarlo al meglio.

1. Analisi preliminare

Prima di iniziare a comunicare, è essenziale definire:

  • Obiettivi di business: Aumento delle vendite? Fidelizzazione? Espansione all’estero?
  • Target di riferimento: Chi sono i tuoi clienti ideali? (età, abitudini di acquisto, preferenze alimentari)
  • Posizionamento e differenziazione: Perché dovrebbero scegliere il tuo e-commerce rispetto ad altri? (Es. qualità artigianale, prodotti certificati, prezzi competitivi, packaging sostenibile)

Strumento utile: Analisi SWOT per individuare punti di forza, debolezze, opportunità e minacce.

2. Creazione dell’identità del brand

  • Nome e logo: Devono essere riconoscibili e coerenti con il settore alimentare.
  • Tono di voce: Amichevole e coinvolgente? Elegante e raffinato? Tecnico e specializzato?
  • Elementi visivi: Palette di colori, immagini professionali dei prodotti, packaging curato.

Tip: Un brand di prodotti tipici può puntare su autenticità e Storytelling legato alle tradizioni locali.

3. Sito web ottimizzato e SEO

Il sito deve essere:

  • User-friendly e mobile-first (la maggior parte degli acquisti avviene da smartphone).
  • SEO-friendly: per posizionarsi su Google con Parole chiave strategiche legate ai tuoi prodotti.
  • Velocità di caricamento: Un sito lento scoraggia l’acquisto.
  • Schede prodotto dettagliate con descrizioni ottimizzate, immagini di qualità e recensioni.
  • Blog con contenuti di valore (ricette, guide sugli abbinamenti, approfondimenti sui prodotti tipici).

SEO tips: Usa keyword a coda lunga come "dove comprare Parmigiano Reggiano DOP online", "olio extravergine biologico spedizione gratuita".

4. Social media marketing

I social sono cruciali per un e-commerce alimentare, perché permettono di raccontare i prodotti con immagini e video accattivanti.

Quali piattaforme scegliere?

  • Instagram e TikTok per contenuti visivi, ricette, video “dietro le quinte”.
  • Facebook per community e promozioni.
  • Pinterest per ricette e food photography.
  • LinkedIn se hai anche un target B2B (vendita a ristoranti, botteghe, distributori).

Strategie di contenuto

  • Storytelling: Racconta l’origine e la tradizione dei tuoi prodotti.
  • Video brevi: Mostra come si usano i prodotti (es. preparare una pasta con tartufo).
  • User-generated content: Coinvolgi i clienti a condividere le loro esperienze.
  • Live streaming: Degustazioni dal vivo, interviste a produttori, showcooking.

Esempio di post Instagram: “Sai qual è la differenza tra un olio extravergine normale e uno DOP? Scopri la risposta nel nostro nuovo post! 🫒”

5. Advertising (pubblicità online)

Per aumentare il traffico e le conversioni, serve un mix di strategie a pagamento:

Google Ads

  • Campagne sulla rete di ricerca con parole chiave specifiche (“compra salame felino online”).
  • Shopping Ads per mostrare direttamente i prodotti nei risultati di ricerca.
  • Retargeting per recuperare utenti che hanno visitato il sito senza acquistare.

Facebook e Instagram Ads

  • Campagne mirate su pubblici personalizzati (amanti del cibo gourmet, chi ha già interagito con il sito).
  • Annunci in formato carosello con più prodotti.
  • Video Ads con storytelling emozionale.

Tip: Crea offerte speciali per chi si iscrive alla newsletter o per il primo acquisto.

6. Email marketing e automazione

L’email marketing è ancora uno degli strumenti più efficaci per fidelizzare i clienti.

Strategie

  • Welcome email: Messaggio di benvenuto con sconto sul primo ordine.
  • Newsletter settimanale: Novità, promozioni, ricette, testimonianze.
  • Email post-acquisto: Suggerimenti su come usare il prodotto, richiesta di recensioni.
  • Carrelli abbandonati: Email automatiche per convincere gli utenti a completare l’acquisto.

Tip: Usa email personalizzate con il nome del cliente per aumentare l’engagement.

7. Influencer e partnership

Gli influencer del settore food possono aiutarti a dare visibilità ai tuoi prodotti.

Come sceglierli?

  • Micro-influencer (10-50k follower) → Più autenticità e fiducia.
  • Chef e food Blogger → Maggiore autorevolezza.
  • YouTuber e TikToker → Perfetti per ricette e Test di prodotto.

Esempio di collaborazione: Un food blogger riceve il tuo kit di prodotti tipici e prepara una ricetta in diretta su Instagram.

8. Logistica e customer care

La comunicazione non finisce con la vendita. Un ottimo servizio clienti fidelizza gli acquirenti.

Cose da curare:

  • Tempi di consegna rapidi e aggiornamenti automatici sugli ordini.
  • Packaging curato: L’unboxing è un’esperienza da condividere sui social!
  • Assistenza via chat, email e social con risposte veloci.
  • Programmi fedeltà e referral per incentivare il riacquisto.

Tip: Usa chatbot per rispondere rapidamente alle domande sui prodotti e sulle spedizioni.

9. Monitoraggio e ottimizzazione

Per capire cosa funziona e cosa migliorare, analizza periodicamente i dati:

  • Google Analytics → per monitorare il traffico e il comportamento degli utenti.
  • Facebook Pixel → per tracciare le conversioni degli annunci.
  • Tasso di apertura e clic delle email → per ottimizzare le campagne di email marketing.
  • ROI delle campagne pubblicitarie → per investire nei canali più redditizi.

Tip: Testa continuamente nuove strategie (A/B test su Landing Page, email e annunci).

Bibliografia

  • Bertoli, G. (2021). Marketing del Made in Italy. McGraw-Hill Education.
  • Corbetta, G. (2020). Strategie per il commercio elettronico in Italia. Franco Angeli.
  • Lamberti, L. & Noci, G. (2019). Retail e innovazione digitale: nuove sfide per l'eCommerce. EGEA.
  • Osservatorio eCommerce B2C Politecnico di Milano (2023). Rapporto sul mercato del Food & Grocery online.
  • Treccani (2022). Il futuro dell'alimentazione digitale. Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Videografia

FAQ

Quali sono i metodi di pagamento più adatti per un ecommerce di prodotti tipici?

Per un ecommerce alimentare, è consigliabile offrire una varietà di metodi di pagamento per soddisfare le preferenze dei clienti. I metodi più utilizzati includono carte di credito e debito, PayPal, bonifici bancari e contrassegno. Inoltre, l’implementazione di soluzioni come Apple Pay, Google Pay e Buy Now Pay Later (BNPL) può aumentare la conversione, soprattutto tra i clienti più giovani.

Come gestire i resi e i rimborsi per un ecommerce alimentare?

La gestione dei resi è più complessa nel settore alimentare, soprattutto per prodotti freschi e deperibili. È fondamentale avere una politica chiara sui resi e informare i clienti sulle condizioni di rimborso. Per prodotti confezionati e non deperibili, è possibile accettare resi entro un determinato periodo, mentre per quelli freschi è preferibile offrire sostituzioni o rimborsi parziali in caso di problemi con la spedizione.

Quali strategie di fidelizzazione funzionano meglio per un ecommerce alimentare?

Le strategie più efficaci per fidelizzare i clienti includono programmi di cashback, sconti per acquisti ricorrenti, abbonamenti mensili a prodotti selezionati e offerte esclusive per clienti abituali. L'invio di newsletter con contenuti di valore, come ricette e suggerimenti di utilizzo dei prodotti, aiuta a mantenere un rapporto costante con la clientela.

È meglio vendere solo sul proprio ecommerce o anche su marketplace?

Dipende dagli obiettivi del business. Avere un proprio ecommerce garantisce maggior controllo sul branding e sui margini di guadagno, mentre vendere su marketplace come Amazon, eBay o Etsy offre visibilità immediata e un pubblico più ampio. Una strategia ibrida, che combina entrambi i canali, può essere la soluzione ideale per massimizzare le vendite.

Quali certificazioni sono necessarie per vendere prodotti alimentari online?

Per vendere prodotti alimentari online, è necessario rispettare le normative sanitarie nazionali ed europee. Le certificazioni più comuni includono l’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), il certificato BIO per prodotti biologici e certificazioni di qualità come IGP e DOP per prodotti tipici. È importante verificare le normative vigenti nel proprio paese e garantire la trasparenza nelle informazioni fornite ai consumatori.

Quali sono i principali ostacoli nella vendita di prodotti tipici online?

Gli ostacoli principali includono la logistica complessa, la necessità di conformarsi alle normative sanitarie e la forte concorrenza. Inoltre, è fondamentale costruire un brand che trasmetta fiducia e autenticà ai consumatori.

Come posso distinguere il mio ecommerce alimentare dalla concorrenza?

Puntando sulla narrazione del brand, sulla trasparenza della filiera produttiva e sulla qualità certificata dei prodotti. L'uso di contenuti visivi accattivanti e di recensioni autentiche può migliorare la fiducia dei clienti.

Approfondire queste strategie e adattarle al proprio modello di business è essenziale per avere successo nel settore dell'ecommerce alimentare.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).

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