L'Algoritmo di Google si evolve costantemente per fornire agli utenti i risultati di ricerca più pertinenti e di qualità. Tra i fattori che influenzano il posizionamento di un sito web emergono due concetti fondamentali: il dwell time e l'engagement. Il primo misura il tempo che un utente trascorre su una pagina prima di tornare ai risultati di ricerca, mentre il secondo analizza il livello di interazione e coinvolgimento del visitatore con i contenuti.

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Negli ultimi anni, l’attenzione di Google si è spostata dalla pura ottimizzazione tecnica alla qualità dell’esperienza utente (UX). L'obiettivo è premiare i siti che offrono contenuti utili e coinvolgenti, capaci di trattenere l’utente più a lungo, riducendo fenomeni come il pogo-sticking, che indicano una scarsa soddisfazione rispetto ai contenuti proposti.

Le tendenze future suggeriscono che Google continuerà a integrare metriche comportamentali avanzate nel suo algoritmo. Con l’aumento dell’intelligenza artificiale, la capacità di analizzare il comportamento degli utenti diventa sempre più sofisticata, spingendo i siti web a migliorare la qualità dei contenuti e l’usabilità.

Dwell time: cos’è e perché è importante

Il dwell time si riferisce alla durata di tempo che un utente trascorre su una pagina dopo aver cliccato su un risultato di ricerca, prima di tornare indietro alla SERP. Questo parametro indica a Google il grado di soddisfazione rispetto al contenuto visualizzato.

Uno studio condotto da Semrush ha rivelato che le pagine con un dwell time più elevato tendono a posizionarsi meglio. Secondo i dati, un tempo medio superiore ai 3 minuti indica un buon livello di engagement. In particolare, ricerche su siti di e-commerce mostrano che gli utenti trascorrono mediamente 5-6 minuti su pagine di prodotti ben ottimizzate.

Un caso studio pubblicato da Backlinko ha analizzato oltre un milione di risultati di ricerca, evidenziando che i siti con dwell time più elevato registrano un aumento significativo della permanenza media, un fattore correlato direttamente alla soddisfazione dell’utente.

Engagement: come migliorare il coinvolgimento degli utenti

Il concetto di engagement va oltre il tempo di permanenza su una pagina. Comprende tutte le interazioni dell’utente con il contenuto, come click sui Link interni, visualizzazioni di video, condivisioni social e commenti.

Strategie per aumentare l’engagement

  1. Contenuti interattivi: L’uso di video, infografiche e strumenti interattivi aumenta il coinvolgimento dell’utente, riducendo il Bounce rate.

  2. Testi ben strutturati: Un contenuto leggibile, con titoli chiari e paragrafi ben distinti, aiuta gli utenti a trovare rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno.

  3. Chiamate all’azione (CTA): Inviti espliciti a commentare, condividere o esplorare altri articoli del sito possono incrementare il tempo di permanenza.

Un report di HubSpot indica che i contenuti con elementi interattivi aumentano il tempo di permanenza del 47% rispetto ai testi statici. Inoltre, un'analisi di Moz ha dimostrato che pagine con una forte interazione utente hanno il 70% di probabilità in più di ottenere backlink naturali.

Il ruolo della user experience (UX) nel posizionamento SEO

L'ottimizzazione dell’esperienza utente è diventata un pilastro della SEO moderna. Elementi come la velocità di caricamento, la navigabilità e il design mobile-friendly influenzano direttamente il dwell time e il livello di engagement.

Miglioramenti UX per ridurre il bounce rate

  • Velocità di caricamento: Secondo Google, il 53% degli utenti abbandona una pagina che impiega più di 3 secondi a caricarsi.

  • Design Responsive: Con oltre il 60% delle ricerche effettuate da mobile, un layout ottimizzato per dispositivi mobili è essenziale.

  • Navigazione intuitiva: Un menu chiaro e percorsi utente ben definiti aiutano a ridurre la frustrazione dell’utente.

Bibliografia

  • F. Marcellini, SEO e UX: Strategie per il Posizionamento, Apogeo Editore

  • G. Ruffini, L’algoritmo di Google: Funzionamento e Impatti, Hoepli

  • S. Conti, Ottimizzazione per i Motori di ricerca, Franco Angeli

  • M. Benedetti, Psicologia del Web e Coinvolgimento Utente, Il Mulino

  • Google Search Central, Core Web Vitals Report, Google Docs

FAQ

Come posso migliorare il dwell time del mio sito?

Per migliorare il dwell time, crea contenuti di qualità, ottimizza la velocità del sito e usa formati interattivi come video e infografiche.

Qual è la differenza tra bounce rate e pogo-sticking?

Il bounce rate misura la percentuale di utenti che lasciano una pagina senza interagire, mentre il pogo-sticking indica il ritorno immediato alla SERP dopo aver visitato un sito.

Quali strumenti posso usare per monitorare il dwell time?

Google Analytics e Hotjar sono strumenti utili per monitorare il comportamento degli utenti e ottimizzare le pagine web.

L'engagement ha un impatto diretto sul ranking di Google?

Sì, un maggiore engagement segnala a Google che il contenuto è di valore, aumentando le probabilità di posizionamento in SERP.

Quanto influisce la velocità di caricamento sulla SEO?

Secondo Google, le pagine con tempi di caricamento lenti perdono oltre il 50% dei visitatori, incidendo negativamente sul ranking.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).

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