Benvenuti in un nuovo articolo firmato ElaMedia Group, agenzia con più di 15 anni di esperienza nel settore della Consulenza Web Marketing a Roma. Dopo aver affrontato un tema caro a molti (ovvia come lavorare da casa con il Web Marketing), oggi approfondiamo un altro tema.

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La Brand Protection è un concetto fondamentale nel mondo degli affari e del marketing. Riguarda le strategie e le azioni adottate dalle aziende per proteggere e preservare la reputazione, l'identità e il valore del proprio brand. In un'era digitale in cui la presenza online gioca un ruolo cruciale nella percezione del marchio, la protezione della marca diventa ancora più essenziale.

Definizione di Brand Protection

La Brand Protection, o tutela del marchio, è l'insieme di strategie, misure e processi volti a salvaguardare un marchio da minacce e violazioni che potrebbero danneggiarne la reputazione o la percezione da parte dei consumatori. Queste minacce possono provenire da varie fonti, inclusi contraffattori, imitatori, distributori non autorizzati e cybercriminali. Il principale obiettivo della Brand Protection è quello di proteggere la proprietà intellettuale del marchio e garantire che i consumatori siano in grado di riconoscere, identificare e fidarsi del brand.

Obiettivi della Brand Protection

brand protection

Gli obiettivi della brand protection riguardano la salvaguardia dell'integrità e del valore di un marchio nell'ecosistema digitale, un compito che diventa sempre più complesso con l'evoluzione delle tecnologie e delle dinamiche di mercato online. Un aspetto fondamentale della protezione del marchio consiste nel monitorare e gestire la reputazione online, prevenire l'abuso del marchio, combattere la contraffazione e proteggere i diritti di proprietà intellettuale. In questo contesto, strumenti come Google Trends diventano alleati preziosi. Google Trends permette alle aziende di monitorare l'interesse e le tendenze di ricerca relative al proprio marchio e ai prodotti associati, fornendo insight preziosi sul comportamento dei consumatori e sull'attenzione mediatica. Queste informazioni possono essere sfruttate per identificare potenziali minacce alla reputazione del marchio, come l'aumento di ricerche che associano il marchio a termini negativi o l'emergere di nuovi concorrenti. Inoltre, la capacità di anticipare e reagire alle tendenze di ricerca consente alle aziende di adattare rapidamente le loro strategie di comunicazione e marketing, rafforzando la protezione del marchio attraverso un'immagine coerente e positiva. In sintesi, l'integrazione di Google Trends nelle strategie di brand protection offre alle aziende una visione proattiva e basata sui dati per preservare il valore e la reputazione del proprio marchio nell'arena digitale.

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I principali obiettivi della Brand Protection possono essere sintetizzati in questi punti chiave:

Combattere la contraffazione

La contraffazione dei prodotti è un serio problema per molte aziende in tutto il mondo. I prodotti contraffatti possono danneggiare la reputazione del marchio, causare perdite finanziarie e persino costituire un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori. La Brand Protection mira a individuare e contrastare la produzione e la vendita di prodotti contraffatti, collaborando con le autorità competenti per porre fine a queste pratiche illegali.

Proteggere la proprietà intellettuale

La protezione della proprietà intellettuale è un aspetto cruciale della Brand Protection. Ciò include la registrazione di marchi, brevetti e diritti d'autore per garantire che il brand sia legalmente riconosciuto e tutelato. Inoltre, per chi si occupa di realizzazione di contenuti per il web, è importante monitorare costantemente l'uso improprio o non autorizzato dei materiali protetti da copyright o dei marchi registrati da inserire sui biglietti da visita.

Gestire la reputazione online

Nell'era digitale, la reputazione online di un brand è fondamentale per il suo successo. La Brand Protection implica il monitoraggio costante dei canali digitali, inclusi i social media, i forum di discussione e le piattaforme di e-commerce, per individuare e gestire prontamente commenti negativi, recensioni diffamatorie o contenuti dannosi che potrebbero danneggiare la percezione del marchio.

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Contrastare la cybercriminalità

Le minacce informatiche, come il phishing, il cybersquatting e l'hacking, possono danneggiare gravemente il brand e i suoi clienti. La Brand Protection comprende misure di sicurezza informatica per prevenire e contrastare tali attacchi, proteggendo i dati sensibili dell'azienda e dei consumatori.

Il ruolo dei siti web nella Brand Protection

I siti web sono uno strumento vitale per ogni azienda moderna, e svolgono un ruolo cruciale nella Brand Protection.

Costruzione di una solida presenza online

La realizzazione di un sito web ben progettato e ottimizzato consente all'azienda di costruire una solida presenza online. Un sito web rappresentativo e informativo aiuta i consumatori a conoscere il marchio, i suoi valori, i prodotti e i servizi offerti. Una presenza online robusta aiuta anche a differenziare il marchio dai concorrenti e a creare un'identità unica.

Protezione del dominio e del marchio online

La messa online di siti internet implica anche la registrazione del dominio associato al marchio. Questo passo è essenziale per evitare il cybersquatting, una pratica in cui terzi registrano domini simili o con errori ortografici per trarre vantaggio dalla popolarità del marchio. La registrazione anticipata del dominio protegge il marchio e previene potenziali controversie legali.

Monitoraggio e gestione dei contenuti

Con un sito web attivo, è fondamentale monitorare costantemente i contenuti pubblicati. La Brand Protection implica la verifica accurata dei contenuti per evitare l'utilizzo di materiali protetti da copyright o l'inserimento di informazioni errate o dannose.

Come applicare i consigli della Brand Protection alla mia Brochure aziendale?

Applicare i principi della Brand Protection alla tua brochure aziendale significa garantire che il materiale non solo rispetti e rafforzi l'identità del tuo marchio, ma che sia anche protetto da usi impropri o contraffazioni. Questo è particolarmente importante in un contesto competitivo, dove l'immagine e la reputazione del tuo brand possono essere facilmente minacciate. Ecco alcuni consigli su come applicare la Brand Protection alla tua brochure aziendale:

1. Consistenza del Brand

  • Guida allo Stile del Brand: Assicurati di seguire la guida allo stile del tuo brand per mantenere consistenza in termini di colori, tipografie, tono di voce e immagini. Questo non solo rafforza l'identità del brand ma aiuta anche a proteggerlo da possibili imitazioni.
  • Logo e Segni Distintivi: Utilizza il logo e altri elementi distintivi del tuo brand in modo prominente e coerente all'interno della brochure. Questo aiuta a stabilire la proprietà del materiale e rende più difficile l'uso improprio da parte di terzi.

2. Elementi di Sicurezza

  • Filigrane o Ologrammi: Considera l'aggiunta di filigrane o ologrammi come misure di sicurezza per proteggere la tua brochure da copie non autorizzate. Questi elementi sono difficili da replicare e possono servire come prova di autenticità.
  • Codici QR o URL Personalizzati: Includi codici QR o URL personalizzati che rimandano a una pagina di verifica sul tuo sito web. Questo non solo aggiunge un livello di interattività con il lettore ma consente anche di verificare l'autenticità della brochure.

3. Informazioni Legali

  • Copyright e Marchi Registrati: Assicurati di includere avvisi di copyright e simboli di marchio registrato (®) accanto al tuo logo e ad altri elementi protetti. Questo chiarisce che il contenuto e il design della brochure sono di proprietà intellettuale del tuo brand.
  • Termini di Utilizzo e Avvisi di Protezione: Puoi includere una breve sezione o un disclaimer che delinei i termini di utilizzo della brochure e le condizioni di condivisione, specificando che il materiale è protetto dalle leggi sul diritto d'autore e non può essere riprodotto o distribuito senza autorizzazione.

4. Monitoraggio e Azione Legale

  • Monitoraggio Online: Tieni d'occhio la presenza online del tuo brand per individuare possibili violazioni o usi impropri della tua brochure. Esistono servizi di monitoraggio del brand che possono aiutarti in questa attività.
  • Azione Legale: In caso di violazione dei diritti di proprietà intellettuale, consulta un legale specializzato in diritto d'autore e marchi per valutare le possibili azioni legali contro i trasgressori.

5. Comunicazione Chiara

  • Educa i tuoi Stakeholder: Comunica chiaramente ai tuoi stakeholder, clienti e partner l'importanza della protezione del brand e le politiche aziendali relative all'uso dei materiali di marketing, inclusa la brochure.

Notorietà e autorevolezza per generare traffico

Mettendo da parte gli aspetti tecnici precedentemente menzionati, per ogni ricerca che effettua, l’utente è maggiormente propenso a visitare i siti che conosce oppure che ritiene più autorevoli per quello specifico tema. Questo è un comportamento naturalissimo e comprensibile che, in maniera automatica, adottiamo tutti.

In effetti, esistono dei siti, dei blog e dei portali online che, negli anni, hanno acquisito grande notorietà e autorevolezza su specifici temi, e sono quelli che si ricevono più click e che generano maggiore traffico.

Quindi, a parità di posizionamento, la notorietà e l’autorevolezza del brand fanno una grande differenza, a volte in modo sostanziale, e ciò rende difficile competere in quei settori dove vi sono dei brand molto forti.

Questo, però, non significa che i siti web autorevoli vivono di rendita e che è impossibile farsi una certa posizione all’interno di una specifica nicchia iper competitiva, però, il posizionamento che è stato conseguito, se è ben gestito nel tempo, consente accrescere la brand reputation in maniera organica.

Oltre ai consigli che trovi in questo articolo, per raggiungere un'ampia visibilità online e attrarre un pubblico globale è molto importante creare un sito con Joomla, un solido CMS, ma anche la successiva ottimizzazione per scalare la SERP (pagina dei risultati dei Motori di ricerca) dell'elenco dei migliori motori di ricerca internazionali riveste un'importanza fondamentale.

Scalare la SERP e diventare una fonte autorevole

Nessun sito web, in pratica genera traffico dalla mattina alla sera e tutti i siti che si sono imposti nella SERP in specifici settori, e che hanno acquisito una certa autorevolezza, infatti, hanno faticato e lavorato costantemente per riuscirci. In primis producendo contenuti ottimizzati SEO e poi seguendo una logica di progressività (hai già letto il nostro approfondimento su come fare l'ottimizzazione seo di un sito web?). Ciò significa che non si può subito puntare a una keyword con volumi di ricerca mensili elevati ma si deve iniziare dall’individuare keyword meno concorrenziali, che siano però correlate a quella di interesse. In questo modo, le possibilità di successo saranno maggiori.

Ricordatevi sempre di inserire il tag canonical per permettere a Google di riconoscere le vostre pagine.

Keyword meno concorrenziali: come individuarle

Per esempio, se abbiamo un blog dedicato alla cucina, che è un settore molto concorrenziale che ha siti e forum molto forti e nettamente radicati, per realizzare un articolo dedicato ad un topic come “crema pasticcera”, ci si ritroverebbe davanti ad una keyword ad elrvata concorrenza con siti autorevoli in SERP e brand molto affidabile per quel che riguarda la cucina. Con studio e pazienza, però, se ne può scovare, fra le keyword correlate, una maggiormente abbordabile per un sito molto giovane. Così, oltre ai siti noti, si potrà provare a superare almeno quelli meno autorevoli ottenendo un primo posizionamento concorrendo con avversari più alla propria portata.

Per ottenere una comprensione più dettagliata delle questioni relative alla SEO, ti suggeriamo di leggere il nostro articolo dedicato a Googlebot.

La chiave del marketing: il brand

Quante volte sentiamo la parola brand tra una conversazione all’altra? Dalla pubblicità al web questa risulta essere una parola molto presente, soprattutto sui piano della vendita e della visibilità. Ma cos’è realmente e da quanto tempo si usa in maniera corrente questo termine? Chi si aggiorna frequentemente sul business, management o marketing, sa che la parola brand è connessa alla comunicazione aziendale. Personal branding, brand identity e brand reputetion sono solo alcuni degli sviluppi correlati a questa parola, la quale a sua volta, essendo ampiamente utilizzato, può essere piuttosto confuso. Che differenza c’è tra il brand e il marchio aziendale? Esso è un mero logo aziendale o cela dietro significati altri? Molti esperti nel settore marketing evidenziano la differenza tra marchio e marca: il primo è un insieme di tratti grafici, nomi e slogan, mentre la seconda è legata ad un concetto più immateriale. Dentro la marca infatti abbiamo molto di più che il semplice marchio, come per esempio la storia legata ad un determinato prodotto o ad un’azienda.

Esistono per di più brand la cui identità si sviluppa sia online che offline, sia all’aperto che al chiuso, e che dipendono molto da aspettative e valori che i consumatori o competitor, recepiscono. Un brand consente un immediato riconoscimento, porta il pubblico ad un approccio visivo diretto con il produttore e questo, a sua volta, propaga il suo brand al fine di raccogliere un alto consenso sociale. Secondo Colin Bates, un attore statunitense il brand è solo l’insieme delle percezioni nella mente dei consumatori. Incredibile come avere un simbolo sulla scocca del nostro pc, possa avere una certa influenza all’interno dell’opinione pubblica. Di grande rilevanza è poi la differenza tra Brand Awareness e Identity. Il primo è la rappresentazione della consapevolezza e dalla conoscenza dei consumatori di una specifica marca: è solo uno strumento che usa il marketer per quantificare il trend di conoscenza presso chi acquista un prodotto. Il brand identity è invece l’insieme delle caratteristiche uniche e speciali con cui una qualsiasi azienda o attività avrebbe l’auspicio di essere valorizzata e conosciuta. Anche l’azienda ha una sua idea di come vorrebbe che il pubblico la percepisse. Comunicare il valore della propria marca è importante e farlo, soprattutto sul web, implica un background ricco di sociologia, ma anche bravura tecnica. Un brand, se costruito bene, riesce ad essere così insidioso all’interno della psicologia collettiva, che si potrebbe finire con il non dimenticarlo mai più, passando da una generazione all’altra.

Se pensi che ti possa servire un aiuto tecnico, valuta di consultare il nostro articolo sul redirect 302.

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Costruire il brand passo passo

Quindi, premettendo che essere in prima pagina su Google dà la possibilità di ricevere traffico e se gli utenti di una determinata nicchia che hanno già un punto di riferimento forte cominciano a visualizzare anche i vostri contenuti ed il sito, magari pian piano si passerà da una visita occasionale alla vera e propria fidelizzazione.

Soltanto in questa maniera, un passo alla volta, si può costruire il proprio brand e acquisire l’autorevolezza per provare a sfidare un competitor sulle keyword concorrenziali.

Tecniche comunicazione efficace: come veicolare la giusta immagine della nostra azienda

Le tecniche di comunicazione efficace dell'ultimo millennio passano attraverso l'utilizzo del personal computer e di internet, strumenti insostituibili che vengono usati per svariati motivi e sempre più spesso per le più diverse applicazioni lavorative e quotidiane.

Infatti, la globalizzazione economica e i continui aggiornamenti e scoperte in ambito scientifico, tecnologico e socio-economico hanno sicuramente stravolto e modificato gli assetti economici, politici, ma anche culturali e quotidiani di tutti i Paesi del Globo.

Con l'avvento di internet e l'importantissima rivoluzione informatica sono cambiate le modalità di percezione e ricezione relative alla vita quotidiana e al lavoro. Il computer è infatti diventato ormai un oggetto di uso comune che tutti utilizzano, non solo gli esperti del settore ma anche i principianti.

Quali sono i requisiti di un buon comunicatore

  • Competenze informatiche in continuo aggiornamento. Non solo è necessario che si conoscano i software più comuni (Pacchetto Office, browser, posta elettronica) ma è utile conoscere anche i CMS, il linguaggio HTML http://www.html.it/ e tutto il mondo del web (meglio se open source),
  • Conoscenza delle strategie di comunicazione. Frequentare un corso universitario in Scienze della Comunicazione, ad esempio, permette al comunicatore di collezionare un fondamentale bagaglio di skill tecniche e di apprendere nozioni quali “target”, “new media”, “brand awareness” e così via; ovvero quei concetti che devono essere concretizzati per creare una tecnica di comunicazione efficace.
  • Creatività. La conoscenza tecnica ha il limite dalla concorrenza: le varie campagne si differenziano per quella scintilla originale che non può essere insegnata ma che scaturisce dal singolo individuo.
  • Capacità di analisi. Per creare un'ottima campagna è necessario conoscere il contesto, gli strumenti disponibili e capire quali sono le strategie migliori per raggiungere l'obiettivo.
  • Capacità di ascolto. Perché è il cliente che dev'essere soddisfatto del lavoro e se non si tengono in considerazione i suoi desideri, i migliori sforzi possono risultare vani.
  • Flessibilità. Ovvero quello che per un computer è il multitasking, ovvero la capacità di fare e pensare diverse cose contemporaneamente. Un messaggio viene veicolato efficacemente solo attraverso numerose e differenti piattaforme.

Quali sono le strade per una comunicazione vincente?

La risposta alla domanda è difficile e complessa. Non esiste una risposta, ma il compito di un buon comunicatore è quello di trovare la strada giusta per ciascun messaggio.
Innanzitutto, il primo e fondamentale passo è quello dell'individuazione del messaggio vero e proprio.

Sia che si tratti di comunicazione di brand sia che si tratti della diffusione di singole iniziative, è necessario chiarire con precisione qual è il messaggio: l'azienda è nuova e vuole farsi conoscere oppure esiste da anni e vuole allargare il suo target? Si vuole pubblicizzare un prodotto oppure semplicemente rafforzare l'idea della marca nei consumatori?

In secondo luogo, si deve individuare il target, ovvero a chi si rivolge il messaggio. È una fase delicata: a differenza degli anni passati, dove la comunicazione veniva inviata a tutti e attraverso tutti i mezzi, oggi l'ottica è quella dell'efficienza (e quindi del risparmio di tempo e denaro). Questa comporta analisi e ricerca più dettagliate, ma implica una maggiora probabilità che il destinatario del messaggio sia effettivamente interessato e quindi colui che, ad esempio, andrà a comprare il nuovo tostapane della nota casa produttrice.

E, infine, la questione degli strumenti. Non occorre abolire completamente i tool offline: cartellonistica e riviste (meglio se specializzate) hanno ancora una loro utilità. Soprattutto se in locale, possono risultare ottimi mezzi di comunicazione.

È opportuno, invece, puntare molto sul web, nelle sue varie declinazioni:

Ogni elemento richiede competenze e conoscenze diverse ma, a prescindere dalle professionalità utilizzate, la coerenza è uno dei principi fondamentali di una tecnica di comunicazione efficace.

Una cosa molto importante quando si deve scrivere per il web è l'originalità dei contenuti che si può verificare con un tool, perciò abbiamo creato questa guida all'utilizzo di Copyscape e se hai bisogno di maggiori informazioni per scrivere un guest post con le anchor text adatte? Non esitare a contattare ElaMedia Group!

Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche i nostri approfondimenti su Tag Title, ALT delle immagini e Tag Header. Se volete approfondire alcune tematiche ponte tra la SEO e Google Analytics, rimanete con noi e continuate il percorso di lettura.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).

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